Capitolo 7°
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Tratto da: The Second Treatise of the Great Seth - NAG HAMMADI Library
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Il secondo Trattato del Grande Seth.
Capitolo 7°
I GOVERNANTI IGNORANTI E I PERFETTI
Perché egli era presuntuoso. Sono Io che rendo testimonianza che era presuntuoso, poiché i governanti non sanno che questa è un'unione ineffabile di Verità Incontaminata, come esiste tra i Figli della Luce, di cui hanno fatto un'imitazione, avendo proclamato una dottrina di un uomo morto e menzogne, in modo da poter assomigliare alla libertà e alla purezza dell'Assemblea Perfetta, ed essendosi uniti nella loro dottrina alla paura e alla schiavitù, alle preoccupazioni mondane e abbandonato l’adorazione, essendo piccoli e ignoranti, poiché non racchiudono in loro la Nobiltà della Verità. Perché essi odiano colui in cui sono e amano colui in cui non sono. Perché essi non hanno conosciuto la conoscenza della grandezza che è dall'alto e da una fonte di verità, e non da schiavitù e da gelosia, da paura e dall'amore per le cose mondane. Perché essi usano senza paura e liberamente ciò che non è loro e ciò che è loro. Essi non desiderano perché hanno autorità, ed hanno una legge da loro stessi su tutto ciò che desiderano.
Ma quelli che non hanno sono poveri, cioè quelli che non possiedono nulla, ed ancora quelli che desiderano qualcosa. E portano fuori strada coloro che, attraverso di loro, sono diventati come coloro che possiedono la verità della loro libertà, in modo da portarci sotto un giogo e una costrizione di cura e di paura. Questa persona è in schiavitù. E colui che è portato con costrizione di forza e di minaccia è stato protetto da Dio. Ma l'intera nobiltà della paternità non è custodita, poichè Egli, da se stesso, protegge ciò che è suo proprio, senza parole e costrizioni. Egli è unito con la sua volontà, Egli che appartiene solo al Pensiero della Paternità, per renderla perfetta e ineffabile attraverso l'acqua viva, per essere con voi reciprocamente nella saggezza, non solo nella parola da ascoltare, ma in atti e in parole compiute. Perché i perfetti sono degni di essere stabiliti in questo modo e di essere uniti con me, affinché essi non possano condividere alcuna inimicizia, in una buona amicizia. Io realizzo tutto per mezzo di quella buona, perché questa è l'unione della verità, affinché essi non abbiano nessun avversario. Ma chiunque porti divisione – e quel tale non imparerà affatto la saggezza, perché egli porta divisione e non è un amico – è ostile a tutti loro. Ma uno che vive in armonia e amicizia di amore fraterno, naturalmente e non artificialmente, completamente e non parzialmente, questa persona è veramente il desiderio del Padre. Questo è l'universale e il perfetto.